Osservarvando i quadri sullo schermo non si possono ammirare i colori reali
di seguito alcuni locali dove sono esposte diverse opere
Hotel Graffiti - Capo di Ponte (BS) -----------
Albergo Ristorante Ostello del Pittore - Paspardo (BS)
Bar Pozzi Pizzeria - Paspardo (BS) ------------
Agriturismo S.Faustino - Ceto (BS)
Ethnos - Ristorante Pizzeria - Ceto (BS) ------------- Archeopark - Darfo Boario Terme (BS)
Galleria (clicca sul quadro per visualizzare l'ingrandimento)
Pace a San Salvatore
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La pieve di san siro
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L'eremo di Bienno
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San Faustino e lo spirito della montagna 50x100
Longobardi
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Se il Paradiso terrestre fosse stato in Montirolo - 50x100
Sposalizio a Santa Maria Nescente -
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Santuari di Cerveno e Concarena - 60x50
Santuari di Cerveno e Concarena - 80x100
Da 10.000 anni l'arte rupestre ha avuto il ruolo di trasmettere messaggi attraverso una prescrittura pittografica ed ideografica.
Dalla loro lettura deriva il ruolo centrale della Valcamonica per la ricostruzione storica dei millenni che segnano il processo di formazione della cultura, miti e credenze, eventi e momenti di vita sociale, la presenza di una religione cosmologica, concetti di eroi mitici e armi miracolose, che sono alla radice della mitologia celtica.
Tutto questo dà ai camuni di oggi orgoglio di esserne eredi.
Lisa Cerutti
La Pieve di San Siro - 80x100
Medioevo - 80x100
Le Streghe del Tonale - 140x80
Sarò strega in nome di colei che andò al rogo perché libera e sola…
Dal ruolo teatrale di Matteuccia, la prima guaritrice che fu arsa viva con l’accusa di praticare arti magiche, nel 1428 a Todi (PG) dopo il processo laico.
In Vallecamonica come in tutto il mondo esistevano delle persone che curavano con i rimedi naturali, furono rispettate fino all’avvento del Medioevo, in tutta Europa inventarono una nuova caccia, quella alle streghe.
Anch’essa creata dalla cultura del tempo e così furono arse vive migliaia di donne.
Fu il 1000 e…, molte leggende hanno ricamato il mondo delle streghe, la natura dei luoghi e i monti inesplorati diedero vita ad abitanti magici che si davano appuntamento nelle praterie del Passo del Tonale.
Leggendo il primo volume dell”Altra Faccia”, trilogia camuna, quando ancora Franco Gaudiano si firmava Mauro Mauri, mi sono ispirata per dipingere questo gruppo di quadri, in particolare la storia di Sofia Bergem, archeologa dei nostri tempi la quale in una delle sue vite precedenti, fu arsa viva dopo essere stata stuprata e torturata ma avendo conosciuto e mangiato la radiche della Mandragora non sentì nessun dolore durante le violenze subite.
A me è piaciuto dipingere il fiore di questa radice "stregosa", e così mi sono fatta piacevolmente coinvolgere.
Mentre la mia strega, avendo avuto la fortuna di conoscere la natura fin da piccola, non esitò a fuggire e trovandosi preparata si nascose tra le nostre montagne, vivendo in solitudine, cibandosi di tutto ciò che in una natura incontaminata riusciva a procurarsi, e sperimentando varie erbe che raccoglieva per curarsi riusciva a trascorrere momenti deliziosi con amici come il capriolo.
Lisa Cerutti
La raccolta della
Mandragola
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jquery lightbox alternatives by VisualLightBox.com v5.4Sophia Bergem
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La mia Strega
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Molti anni fa, alcuni uomini che salivano nella Conca del Baitone per vivere la gioia di vedere animali selvatici, laghetti blu, fiori insoliti e guglie scolpite nel granito ricche de pietre che brillano al sole, si trovarono di fronte ad una visione sublime.
Verso l’imbrunire videro un' aquila, che dalle cime che formano la conca vicino al lago rotondo, spiccano il volo si tuffava in quelle acque smeraldine.
Tutto improvvisamente si illuminò fiori come stelle formavano gli spruzzi dell’acqua e per incanto dal lago uscì una bellissima ragazza vestita a festa ed adornata di pietre dal colore rosso scuro.
I suoi occhi a mandorla come quelli di un capriolo ma dallo sguardo di un' aquila, si guardarono intorno meravigliosi e meravigliati.
I viandanti stupiti, ma spaventati dal sortilegio scesero dai monti, nelle valle vicine si parlò dell’accaduto.
Molte persone salirono nella conca delle pietre granato, sperando di vedere il sortilegio.
Era ormai notte fonda, quando un giovane che viaggiava in queste montagne si fermò nei pressi del lago rotondo, si addormentò sopra un maestoso granito.
All’alba. Un alba limpida, libera, che invadeva tutto di luce cosmica, alcuni fischi lo svegliarono, erano stambecchi, una riunione di stambecchi che improvvisamente ammutolì ………….. di fronte alla bellezza ed eleganza dei movimenti sinuosi della fanciulla, che camminando leggera raggiunse il sasso dove bivaccava il ragazzo, si chinò su di lui e lo baciò.
Nello spazio di pochi istanti i due giovani si trasformarono in due superbe aquile, assieme volarono sulle guglie dei cristalli in cerca del loro nido d’amore.
Lisa Cerutti
Nei pressi del lago d’oro viveva una fata che adorava il sole e nonostante la bellezza il suo viso lasciava trasparire una tristezza che sembrava fosse impossibile cancellare. Decise di andare a vivere lontano, vagò per anni in cerca della felicità ….
Un giorno camminando nella valle delle montagne degli Dei, esausta si fermò in un luogo a dir poco meraviglioso che lei subito definì uno dei posti più belli del mondo.
Amò gli animali, i fiori, il sole, la luna, le stelle, il vento ed infine la natura nella sua molteplicità, che le ricambiò l’affetto facendole trovare l’ultima sua dimora, un piccolo castello. Qui la fata, sublimando la natura, potè rinnovarsi per l’eternità ammirando il suo Lago d’oro”.
Lisa Cerutti
L'ultima dimora della Fata - 80x100
Sopra Cerveno - 80x100
I segreti del pizzo - 80x100